Beyond The Words

Gusti di Elfo

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La Twix
CAT_IMG Posted on 25/10/2010, 19:52




Scusate tutti quegli "a capo", servivano a dare il ritmo.

Parole usate:
Nomade
Deserto
Trauma subìto (fisico, mentale, etc.)
Denti

CITAZIONE
Nel Deserto di Jylum era calata la notte.
Notte di novilunio. Completamente scura.
La vita in quell'angolo di mondo era concetrata intorno a un fiumiciattolo che scorreva piano; l'unico nel raggio di chilometri.
Di portata scarsa, era navigabile solo in periodi particolarmente piovosi. Dunque particolarmente rari.
E quella notte cadeva proprio in quel periodo.
Tyna aprì gli occhi.
Aveva riposato tutto il giorno, infastidita dalla luce del sole che le feriva gli occhi color ambra.
Le pupille, profondi tunnel neri, si allargarono fino a coprire quasi del tutto l'iride.
Si alzò in piedi, levandosi di dosso la spessa coperta che l'aveva protetta da sguardi indiscreti.
Si sarebbe trattenuta poco, decise.
Da nomade com'era, non era abituata alle soste lunge, in particolar modo in luoghi desolati come quello.
Si portò una mano all'altezza dello stomaco.
Aveva fame. Molta fame.
L'essere era un Elfo Oscuro, o Najit, come li chiamavano da quelle parti.
Ed era ghiotto di una sostanza nutriente, che in quel luogo scarseggiava.
Era troppo tempo che non si mangiava un po' di...
Ma ecco una luce da lontano!
Si avvicinava ondeggiando lentamente.
Era una barca che proseguiva a stento scorrendo sulla poca acqua di quel fiume. Una piccola canoa, guidata da due poveri viaggiatori inconsapevoli.
Tyna digrignò i denti, affamata. La sua cena stava venendo verso di lei.
Essendo nera come la notte, l'elfa non avrebbe avuto problemi a nascondersi. Solo i capelli, bianchi come la neve, avrebbero potuto presentare un problema.
Perciò si tolse una grande fasciatura scura che le copriva una ferita sul braccio, e si raccolse la candida chioma.
Ora era pronta.
Salì sul ponte, dal quale poteva avere, non veduta, un'ottima visuale della barca che si avvicinava.
Ormai i naviganti erano vicini.
Tyna riusciva già ad udire con le sue orecchie appuntite le loro voci.
Poteva sentire lo scricchiolare delle assi ad ogni loro movimento.
Lo stomaco dell'essere ebbe una contrazione, forte, dolorosa.
Che presto sarebbe stata placata.
Tyna si appolaiò sul parapetto del ponte.
Era pronta.
Ed ecco la barca avvicinarsi.
Bastava ancora una decina di metri.
I barcaioli chiacchieravano allegri.
Ancora cinque metri.
Le voci si facevano via via più forti.
Tyna si aggrappò al parapetto anche con le braccia.
Due metri.
I quadricipiti erano tesissimi, i polpacci esplodevano sotto la pelle scura.
Un metro.
Qualche centimetro.
Ora!
I due barcaioli non riuscirono a ribellarsi in alcun modo contro quella furia che graffiava, rompeva, mordeva.
La foga con cui agiva era terribile; la sua fame era quasi palpabile.
Durò poco. Poi fu di nuovo silenzio, rotto soltanto dal fragore dei denti che sgranocchiava la preda.
Un sapore delizioso. Tipicamente orientale. Era davvero ottima... Quella canoa.
E i barcaioli, stupiti, proseguirono il loro viaggio a piedi, lanciando di tanto in tanto occhiate alla creaturina che mangiava, contenta.



Edited by La Twix - 4/11/2010, 14:30
 
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Ibba
CAT_IMG Posted on 3/11/2010, 15:51




Dovresti indicare le parole che hai usato nel racconto. Sono tranquillamente rintracciabili, ma per sicurezza è meglio segnalarle :)
 
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1 replies since 25/10/2010, 19:52   107 views
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